ORIGINE
Selezione di progenie provenienti da “semi” raccolti dal Violetto di Toscana, riprodotto liberamente in una collezione varietale realizzata nel 1964 a San Pietro Grado, nell’azienda sperimentale dell’Università di Pisa
PIANTA
Pianta di vigore medio-alto (100-130 cm), lo scapo fiorale è eretto e robusto e porta il primo capolino ben protetto delle foglie centrali; presenta 3-4 ramificazioni di primo e secondo ordine che emergono dalla vegetazione in posizione eretta. È scarsa l’attitudine pollonifera.
FOGLIE
Quelle giovanili sono intere, quelle adulte settate, di colore verde-cinereo in estate-autunno e verde-lucido in inverno-primavera, con spinosità assente o molto ridotta sulle foglie basali.
CAPOLINO
Si presenta di forma ovale-allungata, altezza 9-11 cm, di colore violetto intenso, di peso medio 140-200 gr; i capolini principali sono più affusolati, quelli secondari più tozzi. Le brattee esterne, carnose e ben serrate, terminano con una breve spina. Il cuore è compatto con ricettacolo largo e carnoso.
ALTRE CARATTERISTICHE
Sensibile agli attacchi botritici.
PRODUZIONE
Cultivar tardiva, la raccolta ha inizio a fine febbraio e termina a maggio. La produzione è notevole e si aggira intorno agli 8-15 capolini per pianta, più 2-4 come carciofino. A causa delle particolarità del ciclo la produzione dei capolini dai getti laterali è di scarsa qualità.
UTILIZZO
Ottimo per la realizzazione, al cotto, di squisite pietanze; buona l’attitudine alla trasformazione industriale.